Chi può fermare Sinner? I possibili rivali del 2025 nel tennis mondiale

Chi può fermare Sinner? I possibili rivali del 2025 nel tennis mondiale

I trionfi nelle Atp Finals e in Coppa Davis sono senza alcun dubbio stati il miglior modo per concludere un 2024 a dir poco trionfale. D’altronde si sta parlando di quello che è il numero uno al mondo. Insomma, fin troppo chiaro il riferimento a Jannik Sinner. Giusto però, pur elogiando e sottolineando i meriti e il netto strapotere del tennista azzurro nel 2025, provare a guardare al futuro, o quantomeno iniziare a farlo. Un futuro che significa principalmente ed essenzialmente un 2025 in cui la parola d’ordine dovrà essere confermarsi. E, in realtà, è molto meno semplice di quanto si possa pensare e immaginare. Ma chi potrebbero essere i suoi avversari?

A dare una mano a capirlo e a rispondere non posso che essere classifiche, statistiche e risultati. Ed è basandosi su tutto ciò che è fin troppo semplice fare i nomi di Zverev e Alcaraz, ossia rispettivamente secondo e terzo nella classifica ATP.  Il tedesco ha vissuto un anno di crescita, che ha visto il suo apice nella finale al Roland Garros, riprendendosi così definitivamente dall’infortunio alla caviglia di due anni fa proprio in terra parigina. A parlare per lui sono soprattutto i fatti: due titoli in altrettanti Masters1000 (Roma e Bercy), 69 vittorie complessive e soprattutto due successi contro Carlos Alcaraz, ai quarti in Australia e alle Atp Finals. La conseguenza è essersi preso il secondo posto, proprio a discapito dell’iberico. E allora non può che essere la voglia di riscatto quello che potrebbe guidare lo spagnolo. La preparazione per lui si è intensificata, perché in testa, oltre a duellare con Sinner, c’è un altro obiettivo: il career Grand Slam.

Chi può vivere un grande 2025 è Fritz. Finale degl Us Open ed essere n.4 del mondo possono essere punti di partenza, anche perché, su superfici veloci e grandi arene, può fare la differenza. Ovviamente merita una citazione Djokovic, perché, per quanto il tempo passi, il serbo ha esperienza e classe per dire ancora la sua. Deve dare risposte e segnali importanti Holger Rune, che si è un po’ perso negli ultimi mesi, scivolando al tredicesimo posto. Ma ha tutto per risalire. Occhio anche a Draper, perché il 22enne ha talento da vendere, ma è troppo spesso stato bloccato da problemi fisici.

Medvedev, Ruud e Rublev devono invece trovare continuità. Il primo ha vissuto un 2024 di alti e bassi, perdendo due finali con Sinner, ma eliminandolo a Wimbledon. Troppo spesso però, negli ultimi mesi non ha mostrato il suo miglior tennis. Il secondo si è tolto molte soddisfazioni personali, battendo un Djokovic all’epoca ancora numero uno, ma gli è mancato l’acuto. Il terzo è un talento puro, ma sembra non riuscirsi a staccare di dosso l’etichetta di eterna promessa, soprattutto per limiti caratteriali. A meritare un occhio di riguardo è infine Berrettini: se le noie fisiche diventassero finalmente un lontano ricordo, il 28enne può tornare ai suoi livelli.

Il primo test importante e di livello saranno senza alcun dubbio gli Australian Open. L’appuntamento è fissato per fine gennaio, quando si avranno le prime risposte di quello che potrebbe accadere nel nuovo anno. Le quote scommesse sull’Australian Open non possono che vedere favorito Sinner (tra il 2,00 e il 3,00 stando ai bookmaker più importanti), che si presenta ai nastri di partenza con la voglia di cominciare subito con una vittoria importante. Come a voler messere subito le cose in chiaro. Alcaraz e Djokovic proveranno a mettergli i bastoni tra le ruote, ma molto dipenderà dalle condizioni in cui i due arriveranno al torneo. Lo spagnolo, dato tra il 3,00 e il 4,00, sembra avere qualcosa in più.

Gli outsider? Occhi su Zverev e Medvedev, mentre la sorpresa, vista la quota superiore ai 50,00, può essere Hurkacz, lo scorso anno arrivato fino ai quarti. Insomma, i nomi, anche per il 2025, potrebbero essere gli stessi dell’anno che sta per concludersi. Sarà un altro anno d’oro per Jannik? Non resta che attendere quello ch succederà e quello che accadrà. Ma sicuramente già in Australia si potrà davvero capire tanto. Perché chi ben comincia è a metà dell’opera.

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