Fiorentina: i segreti della cavalcata degli uomini di Palladino

Fiorentina: i segreti della cavalcata degli uomini di Palladino

La sconfitta con il Bologna di Italiano non cancella la straordinaria cavalcata della Fiorentina in campionato. Prima di fermarsi di fronte al grande ex, la Viola aveva ottenuto otto vittorie consecutive, eguagliando il record che durava dal 1960. In generale, nelle ultime 11 gare, la squadra ha ottenuto nove successi, un pari e una sconfitta. Numeri che certificano la crescita di una rosa che, con Palladino, ha preso coscienza della sua forza.

I segreti della Fiorentina

L'inizio della Fiorentina non è stato esaltante. Nelle prime 4 gare aveva racimolato 3 pari ed un ko con 5 gol fatti e 6 subiti. Quella squadra era ancora in fase embrionale. Utilizzava ancora la difesa a 3 con Biraghi braccetto e un modulo ibrido tra il 3-4-2-1 e il 3-5-2, modulo confermato anche nella prima gara vinta, con la Lazio. Paradossalmente la svolta è arrivata in una delle gare peggiori dal punto di vista del gioco della squadra di Palladino, il derby di Empoli.

Il passaggio alla difesa a 4 è stato il primo grande segnale di svolta della Fiorentina di Paladino. Con Biraghi, fino a quel momento sempre titolare, fatto fuori, Gosens arretrato terzino e una mediana più robusta, la squadra ha svoltato. Il passaggio al 4-2-3-1 con Bove (e ora Sottil) a fare da elastico e trasformare il modulo in un 4-3-2-1 è stato determinante per le fortune della squadra. Rispetto a Biraghi, Gosens si è mostrato tatticamente più intelligente. Uno dei grandi limiti dell'ex capitano viola era quello di peccare in fase difensiva, lasciando frequenti praterie sulla sua fascia. Gosens, contrariamente a quanto ci di attendeva ha mostrato di non essere solo bravo come quinto, ma di avere un'applicazione tattica notevole che ha reso dopo anni la fascia mancina pùi sicura. Ė da qui che è partita la rincorsa viola. 

La scelta netta sui titolari operata dal tecnico è stata la seconda chiave del successo. De Gea aveva giocato già nella gara persa con l'Atalanta. Da quella partita non è più uscito di squadra, collezionando 7 clean sheet su 13 gare giocate. Molti delle vittorie della Viola nascono da parate incredibili del portiere spagnolo, decisivo in più di un'occasione. Dopo anni di altalena tra i pali, la Fiorentina ha finalmente ritrovato un numero 1 di grande affidabilità.

Parlando di difesa, non si può non menzionare la coppia Comuzzo-Ranieri. I due hanno iniziato a giocare insieme stabilmente proprio dalla gara di Empoli. Comuzzo aveva già convinto Palladino in ritiro, al punto che il classe 2005 era titolare da inizio stagione. Il ragazzo del settore giovanile sta dimostrando tutta la sua efficacia.

Ranieri, invece, si sta prendendo diverse rivincite. Da tutti additato come l'uomo che costò la sconfitta nella finale di Conference della scorsa stagione contro l'Olympiakos, con Palladino sta mostrando di essere un difensore affidabile. La fascia di capitano ne consacra il ruolo di leader di una squadra che sta trovando nuova linfa.

Altra chiave del successo viola è stata la valorizzazione di un giocatore com Adli. La storia del francese è indicativa di come nel calcio certi giudizi siano affrettati. L'ex Bordeaux, giocò appena 141 minuti in serie A tre anni fa, dopo essere arrivato dalla Ligue1. La scorsa stagione, Pioli lo spostò regista e il minutaggio decuplicò, ma, nonostante ciò, Adlì non è mai entrato nelle grazie del club rossonero. Così questa estate, quando la Fiorentina si fece avanti per prenderlo, ecco che i rossoneri se ne sbarazzarono senza tanti problemi. Yacine è rapidamente diventato il metronomo della Fiorentina che con lui ha trovato il giocatore in grado di dettare i tempi della manovra. Palladino ne ha fatto un giocatore imprescindibile che, in appena 4 mesi, ha preso in mano la squadra. Fin qui il francese ha disputato già 739 minuti mettendo a segno 2 reti.

Altri due epurati, come Cataldi e lo sfortunato Bove, hanno dimostrato le loro qualità sotto la guida tecnica dell'ex Monza. Cataldi si è confermato non solo un buon metronomo, ma anche un giocatore con doti balistiche importanti. Bove, prima dell'infarto, si era rapidamente guadagnato la maglia da titolare per la sua grande capacità di corsa e di compiere le due fasi. Parliamo di due giocatori romani e tifosi di Lazio e Roma in cui le due società capitoline non hanno msi creduto e che a Firenze hanno potuto dimostrare finalmente di valere.

Una trasformazione simile il tecnico l'ha adottata con Kean. L'italiano era reduce da una stagione alla Juventus con zero gol in tutte le competizioni. Di più: dal suo ritorno in bianconero dall'Everton aveva messo a segno 22 reti in 123 gare. Ora è già a quota 13, di cui 8 in serie A. L'ex Juventus è stato messo al centro del progetto da Palladino che non lo ha mai messo in discussione, costruendogli attorno la squadra. Moise sta finalmente dimostrando il suo valore a suon di prestazioni convincenti. La Fiorentina grazie a lui ha finalmente trovato l'attaccante che cercava dall'addio di Vlahovic.

Palladino è stato bravo anche a valorizzare alcuni elementi della rosa viola che, con Italiano avevano reso poco. Detto di Ranieri, Sottil e Beltran sono i casi più eclatanti. Il figlio d'arte sta disputando la migliore stagione da quando è in viola, merito anche di un allenatore che lo ha motivato, facendolo sentire importante.  Con Beltran il lavoro è stato doppio. Come Italiano, anche Palladino ha capito che l'argentino non è un centravanti, arretrandone il baricentro. Il lavoro è stato paziente e certosino perchè all'inizio il Vikingo è rimasto spesso in panca. Poi, piano piano, Palladino gli ha costruito addosso il ruolo di trequartista, togliendogli il peso di dover segnare ad ogni costo. Da quel momento Beltran è diventato un fattore,   

Da Empoli a Bologna la Fiorentina non ha segnato solo in queste due occasioni, totalizzando 21 gol in 10 gare e subendone appena 4 con 6 clean sheet. Come ha dichiarato lo stesso allenatore dopo il successo di Cagliari, alla domanda sulla solidità della squadra: «Abbiamo calciatori molto importanti, con una grande mentalità: queste partite si vincono senza smoking ma con la capacità di sporcarsi le mani».

Con tutto ciò che si è scritto, il segreto più importante di questa squadra non può che essere Palladino, un allenatore giovane, ma che sta imparando in fretta. La sua grande maturità si è vista nel momento in cui ha abiurato l'idea tattica iniziale del 3-4-2-1 (suo modulo prediletto) per adattarsi alla qualità della rosa. Con questi numeri la Fiorentina può veramente ambire ad alti traguardi.

Quote scudetto per la Fiorentina

La cavalcata della Fiorentina ha fatto sensibilmente abbassare la quota scudetto dei viola che ora si gioca a 22. Ovviamente la squadra di Palladino non è attrezzata per un simile obiettivo, ma la quota, la stessa di Juventus e Lazio, indicano la stima che i bookmakersa hanno per il lavoro svolto dal lavoro di Palladino.  Secondo i nostri quotisti, la favorita per il titolo rimane l'Inter (1.50), davanti ad Atalanta (2.40) e Napoli (3.50).

Molto più interessante risulta essere la quota che pronostica la Fiorentina tra le prime 4: 2,75. Per fare un raffronto, tolte Inter, Atalanta e Napoli le cui quote sono popolari (rispettivamente 1.02, 1.07 e .1.10) solo la Juventus (2) presenta una quota più bassa, il che sottolinea come si reputa possibile un ingresso in Champions della Viola.

A sottolineare l'ottimo lavoro di società e allenatore c'è anche la quota di Kean capocannoniere. L'italiano si gioca a 7, dietro solo a Retegui (2,25) e Thuram (3,25). Insomma: questa sembra essere davvero la stagione del Rinascimento Viola.

Condividi

Ultimi Articoli

Mondiali Sci Alpino, cosa ci hanno detto Super G e discesa

SportMondiali Sci Alpino, cosa ci hanno detto Super G e discesa

Coppa Italia, due sfide ad alta tensione per l’obiettivo semifinale

SportCoppa Italia, due sfide ad alta tensione per l’obiettivo semifinale

Master 1000 Indian Wells, Sinner ancora favorito?

SportMaster 1000 Indian Wells, Sinner ancora favorito?

Eurolega, il round robin entra nel vivo. Serve un miracolo a Milano per entrare nella top 8

SportEurolega, il round robin entra nel vivo. Serve un miracolo a Milano per entrare nella top 8

Nations League verso i quarti di finale: Italia-Germania match di cartello

SportNations League verso i quarti di finale: Italia-Germania match di cartello